2019

Il 2019 è stato una fatica.

Ho sgobbato un sacco, davvero, rimboccata le maniche e olio di gomito, dalla Sicilia, a Berlino fino in Giappone. Mi sono sempre detta che per arrivare a farcela come artista, per arrivare a sostenerti con l’arte, ci fosse un solo modo: lavorare, lavorare e lavorare sodo, senza fermarsi. Non sono una stacanovista anzi, sostengo che il riposo e il diletto siano essenziali per un sano equilibrio mentale necessario, a mio parere, alla creazione. Inoltre se lavoriamo tutto il tempo senza vivere, da dove dovremmo mai prendere lo spunto creativo per fare arte? Dunque impegno continuo, e poi il riposo ed il diletto.

Detto ciò, questo 2019 è stato davvero impegnativo, forse l’anno più operoso ad oggi. E si sono stanca, ma sono anche grata e felice, perché alla fine ogni sforzo è stato ripagato. E non credere, non è che sia stato facile. I momenti in cui ho pensato di rinunciare, o quelli in cui ho pensato che non ne valesse la pena, che fosse tutta fatica sprecata, ce ne sono stati molti, e continueranno ad essercene. Eppure sono contenta di non essermi fermata.

E lo scrivo adesso qui per ricordarmelo, che va bene così, procedere con calma, senza alcuna fretta, l’importante è non fermarsi.

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Discuvry in Kanaiwa – 2019 Art Residency, 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa
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Kanaiwa Diary, 2019 Art Residency, 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa
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Kanaiwa Diary, 2019 Art Residency, 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa
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Kikkake, Okinawa concert, 2019 – picture by Yuta Nakama
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Kikkake, Okinawa concert, 2019 – picture by Yuta Nakama

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